Giovedì 21 Novembre 2024
Mar 17 Mag, 2022
Camera di Commercio di Verona e imprese accolgono il Ministro Giorgetti
Verona, 16 maggio 2022.
La Camera di Commercio di Verona ha organizzato oggi un incontro tra le categorie economiche e il Ministro dello Sviluppo Economico, ospiti del Presidente Giuseppe Riello.
La troppa burocrazia è il grido d’allarme sollevato dalle categorie produttive. “La nostra economia è competitiva e diversificata - dice Riello - tra esportazioni, turismo, commercio e servizi: ha retto molto bene la crisi del 2008, ma tra pandemia e guerra in Ucraina, inizia a vacillare. Cito un solo dato: il ricorso alla cassa integrazione: dagli 1,7 milioni di ore del 2019 siamo passati ai 51 del 2020 e ai 22 del 2021. E’ giunto il momento di riassegnare alle camere di commercio, e in qualità di vicepresidente di Unioncamere parlo anche a nome del nostro presidente Prete, le funzioni di promozione reale dell’economia. Mi riferisco in particolare a quella dell’internazionalizzazione che in questo momento è affidata alla sola Agenzia ICE, un compito immane, tenuto conto della vocazione internazionale delle imprese del Nostro Paese e della vastità e specificità dei territori italiani”.
La parola è poi passata agli imprenditori, sono intervenuti Giuseppe Manni, Presidente della Holding Gruppo Manni, Andrea Bolla, Presidente e Amministratore Delegato di Vivi Energia, Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Verona, Giancarlo Trestini, Presidente di Ance Verona, Luigi Mion, Consigliere Delegato di Migross e Carlo De Paoli, Componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona. Tra i temi più citati dagli intervenuti quello della burocrazia definita “micidiale in tutte le decisioni. Semplificandola si potrebbero risolvere i problemi dei settori del commercio e dell’edilizia”. E’ stato suggerito di adottare sistemi decisionali di negoziazione tra le parti politiche “negoziare i punti salienti, e soprattutto fermi, e redigedere delle norme semplici e applicabili”.
Giorgetti, ha ricordato che “il Governo sta formando una nuova classe dirigenziale di giovani leve, ma ci vorranno almeno tre anni. C’è poi il problema di semplificare le procedure della giustizia tributaria, penale e civile che ostacolano non poco le procedure amministrative”.
Il Ministro ha sottolineato, tra le altre cose, che “i tempi dei provvedimenti, delle decisioni politiche non sono sempre adeguati alle esigenze del mondo delle imprese che hanno emergenze e necessità di cambiare in fretta strategia soprattutto di fronte alle emergenze che stiamo vivendo. Lavoro perché questo sistema cambi in fretta”.
Anche gli imprenditori hanno sottolineato che “le aziende non hanno tempo di aspettare tre anni per ridurre la burocrazia. Il periodo che vi attende da qui alle politiche, noi lo misureremo in termini di capacità di cambiamento, di snellimento della burocrazia. Il contributo del 110% è un’occasione di rilancio, ma tra le pratiche da evadere e i continui aggiornamenti normativi, rischiamo di rimanere al palo. Abbiamo difficoltà a trovare manodopera” hanno aggiunto gli imprenditori passando poi alla “crisi dell’acciaio, problema primo per la provincia di Verona, come quello altrettanto grave del grano. La filiera della meccanica e quella avicola sono in grave difficoltà”.
Prima dell’incontro si è svolto un incontro informale a pranzo, a cui hanno partecipato, oltre al Ministro e a Riello, Paolo Arena, Presidente Aeroporto Catullo di Verona, Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere e Presidente nazionale di AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), il Presidente di Confindustria Verona, Raffaele Boscaini, e Federico Bricolo.
La Camera di Commercio di Verona ha organizzato oggi un incontro tra le categorie economiche e il Ministro dello Sviluppo Economico, ospiti del Presidente Giuseppe Riello.
La troppa burocrazia è il grido d’allarme sollevato dalle categorie produttive. “La nostra economia è competitiva e diversificata - dice Riello - tra esportazioni, turismo, commercio e servizi: ha retto molto bene la crisi del 2008, ma tra pandemia e guerra in Ucraina, inizia a vacillare. Cito un solo dato: il ricorso alla cassa integrazione: dagli 1,7 milioni di ore del 2019 siamo passati ai 51 del 2020 e ai 22 del 2021. E’ giunto il momento di riassegnare alle camere di commercio, e in qualità di vicepresidente di Unioncamere parlo anche a nome del nostro presidente Prete, le funzioni di promozione reale dell’economia. Mi riferisco in particolare a quella dell’internazionalizzazione che in questo momento è affidata alla sola Agenzia ICE, un compito immane, tenuto conto della vocazione internazionale delle imprese del Nostro Paese e della vastità e specificità dei territori italiani”.
La parola è poi passata agli imprenditori, sono intervenuti Giuseppe Manni, Presidente della Holding Gruppo Manni, Andrea Bolla, Presidente e Amministratore Delegato di Vivi Energia, Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Verona, Giancarlo Trestini, Presidente di Ance Verona, Luigi Mion, Consigliere Delegato di Migross e Carlo De Paoli, Componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona. Tra i temi più citati dagli intervenuti quello della burocrazia definita “micidiale in tutte le decisioni. Semplificandola si potrebbero risolvere i problemi dei settori del commercio e dell’edilizia”. E’ stato suggerito di adottare sistemi decisionali di negoziazione tra le parti politiche “negoziare i punti salienti, e soprattutto fermi, e redigedere delle norme semplici e applicabili”.
Giorgetti, ha ricordato che “il Governo sta formando una nuova classe dirigenziale di giovani leve, ma ci vorranno almeno tre anni. C’è poi il problema di semplificare le procedure della giustizia tributaria, penale e civile che ostacolano non poco le procedure amministrative”.
Il Ministro ha sottolineato, tra le altre cose, che “i tempi dei provvedimenti, delle decisioni politiche non sono sempre adeguati alle esigenze del mondo delle imprese che hanno emergenze e necessità di cambiare in fretta strategia soprattutto di fronte alle emergenze che stiamo vivendo. Lavoro perché questo sistema cambi in fretta”.
Anche gli imprenditori hanno sottolineato che “le aziende non hanno tempo di aspettare tre anni per ridurre la burocrazia. Il periodo che vi attende da qui alle politiche, noi lo misureremo in termini di capacità di cambiamento, di snellimento della burocrazia. Il contributo del 110% è un’occasione di rilancio, ma tra le pratiche da evadere e i continui aggiornamenti normativi, rischiamo di rimanere al palo. Abbiamo difficoltà a trovare manodopera” hanno aggiunto gli imprenditori passando poi alla “crisi dell’acciaio, problema primo per la provincia di Verona, come quello altrettanto grave del grano. La filiera della meccanica e quella avicola sono in grave difficoltà”.
Prima dell’incontro si è svolto un incontro informale a pranzo, a cui hanno partecipato, oltre al Ministro e a Riello, Paolo Arena, Presidente Aeroporto Catullo di Verona, Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere e Presidente nazionale di AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), il Presidente di Confindustria Verona, Raffaele Boscaini, e Federico Bricolo.
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